Blog del sito http://cubareale.webnode.it/

venerdì 29 gennaio 2016

Internet a Cuba: l'assassino è il maggiordomo?

da : http://ilvecchioeilmare.blogspot.it/


Proprio ieri ho consegnato una lettera di reclamo (che lascerà il tempo che trova) all'Ufficio Commerciale di ETECSA segnalando il peggioramento improvviso del servizio di Internet. Sappiamo bene che il collegamento a 56k (che credo esista ormai solo qua) è insopportabilmente lento, ma fino a una decina di giorni fa si poteva accettare seppur smoccolando. Adesso risulta che molti siti si aprono parzialmente, (altri non si aprono proprio), senza potervi navigare all'interno; è il caso per esempio di FB sul quale non posso più inserire foto, commenti o chattare. Su questo blog non posso più inserire fotografie e solo per il testo, quando va bene, ci vogliono dai 10 ai 15 minuti. Aprire la posta di outllook.com o gmail.com è una scommessa.
Adesso, leggendo questo articolo pubblicato sul Nuevo Herald, apprendo che le difficoltà per aprire vie a un miglioramento e ampliamento del servizio sarebbero da parte cubana.
Come la mettiamo con le dichiarazioni di alti funzionari delle telecomunicazioni o del Governo che quotidianamente dichiarano "di voler informatizzare il Paese ed estendere la qualità e l'accesso alla rete delle reti"?
Siamo (ancora) al predicare bene e razzolare male?

giovedì 21 gennaio 2016

Cuba apre ai grandi investitori.







Per chi come me, da venti anni, promuove le relazioni economiche con Cuba, è stata grande la soddisfazione nel vedere finalmente, le principali banche italiane (Unicredit e Banca Intesa) mettere a disposizione degli imprenditori un plafond di € 300 milioni,la SACE garantire i loro crediti fino a 100 milioni e la SIMEST dichiararsi pronta ad entrare nel capitale sociale delle costituende joint venture. Proprio dalle pagine di questo giornale, per anni, ho invitato gli imprenditori italiani a guardare con attenzione alle riforme che il governo guidato da Raul Castro stava realizzando, un processo irreversibile che ha come caposaldi la nuova “Ley de Inversion Extranjera” e la creazione della “Zona Especial de Desarollo” a Mariel L’apertura agli investimenti stranieri sancita con la L.118/14 prevede vantaggi fiscali per le imprese straniere che desiderano investire nell’isola, che godranno di un’esenzione dal pagamento delle tasse per i primi otto anni di attività e dei dazi doganali oltre ad un tasso speciale, per un eguale periodo, che riduce al 15%, le imposte sugli utili, per le imprese miste. La ZED offre agli investitori stranieri migliori condizioni innalzando il periodo per il mancato pagamento delle imposte per 10 anni e riducendo al 12%, la tassazione per gli anni successivi. L’ulteriore importante vantaggio offerto dalla ZED è quello di considerare fatto a Cuba il prodotto realizzato e di ottenere così gli stessi vantaggi doganali che tutte le merci cubane hanno verso i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. L’apertura del Presidente Obama, che non ha ancora comportato la fine dell’ingiusto embargo, è la logica conseguenza di una presa d’atto che Cuba sta intensificando le relazioni commerciali con l’Europa,Russia,Cina,Brasile per  conquistare la funzione di “hub” strategico, cerniera tra Pacifico e Atlantico e tra America Latina ed Europa. In questo quadro l’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba ha deciso di partecipare per la quarta volta consecutiva alla Fiera Internazionale dell’Havana, giunta alla XXXIII edizione.

 Nel suo stand sono state ospitate otto aziende, che, grazie alla fitta rete di relazioni istituzionali che l’Istituto ha costruito in questi lunghi anni, hanno potuto avere incontri al vertice, con i presidenti delle più prestigiose società cubane. Tutte le aziende hanno avuto riscontri estremamente positivi, in particolar modo quelle che avevano partecipato alle nostre precedenti missioni imprenditoriali hanno visto consolidare la loro posizione a Cuba. Il Consorzio Airent Int. che opera nel settore della produzione di energie rinnovabili,rappresentate da Oreste Caputi è già in una fase avanzata delle trattative soprattutto per quanto gli impianti di micro idroelettrico. La “New Ipm” di Raffaele Colombrino ha ricevuto una richiesta di forniture dalla Etecsa. Un grande successo, per l’elevata capacità innovativa dei suoi prodotti, ha riscosso un’azienda piemontese, specializzata nel trattamento dei rifiuti solidi urbani e in particolar modo per quelli ospedalieri. Anche le società che la prima volta si sono affacciate sul mercato caraibico sono state accolte con enorme interesse. Mario Schiano, titolare dello storico marchio di Biciclette Schiano, accompagnato per l’occasione da Giuseppe Klain, si è dichiarato pienamente soddisfatto delle possibilità che Cuba offre per concludere accordi commerciali. Stesso positivo giudizio hanno espresso Federico Fraschetti e da Antonio Di Mieri titolari rispettivamente della Fraschetti Spa e della Dianflex che operano la prima nel settore della distribuzione di ferramenta, giardinaggio, bricolage, la seconda nel settore idraulico e sanitario. In ultimo, ma certamente non per importanza, va segnalata la buona accoglienza da parte cubana dell’idea di realizzare “Eccellenze Campane” a Cuba. Un progetto che sarà portato avanti da…. Scudieri, che coinvolgerà non solo un’importante società cubana che opera nel settore turistico, ma anche il ministero dell’agricoltura,per favorire la produzione di prodotti agricoli di eccellenza. Per consolidare i già ottimi rapporti con Cuba “Eccellenze Campane” si è proposta di aprire a Napoli la prestigiosa “Casa de l’Habano” una trattativa che sembra essere nata sotto una buona stella e che se non ci saranno intoppi, si potrà concludere in tempi brevi. 

Alessandro Senatore
Presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba

martedì 19 gennaio 2016

Cuba vince la battaglia nella disputa della marca di rum Havana Club

Una battaglia di due decenni su chi ha il diritto di usare la marca Havana Club negli Stati Uniti finì tranquillamente questa settimana nell’Ufficio di Marche e Brevetti con la decisione che il legittimo proprietario è un’azienda del governo cubano.  


La lotta ha messo a confronto Bacardi contro Cubaexport —socio cubano del fabbricante francese di liquori, Pernod Ricard—per la distribuzione mondiale del rum più emblematico di Cuba, l’Havana Club.
Dovuto al bloqueo, il rum fatto a Cuba non può neanche essere venduto negli Stati Uniti. Ma a partire dal processo per la normalizzazione delle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba, si avvicina il giorno in cui il rum di Cuba non solo arrivi nelle valigie dei visitatori che tornano dall’isola, ma che si venda liberamente nel mercato statunitense.
Il mercoledì, l’ufficio di marche informò David Bernstein, avvocato di New York che rappresenta Cubaexport che la patente negli Stati Uniti della marca della compagnia cubana Havana Club era stata rinnovata, ma solo fino al 27 gennaio. Questo si deve a che il periodo di dieci anni era incominciato il 2006, quando fu respinto il tentativo di Cubaexport per tornare a registrare la marca.
Olivier Cavil, portavoce di Pernod Ricard, ha detto che è stata già presentata una petizione per rinnovare la marca per un altro periodo di 10 anni.
Anche Bacardi tentò di rinforzare il suo caso mediante la vendita del suo proprio Havana Club —fatto a Porto Rico a partire dalla ricetta della famiglia Arechabala, nella Florida—per stabilire i suoi diritti di proprietà attraverso l’uso della marca.
Dopo che la corte suprema si rifiutasse di rivedere il caso in maggio del 2012, Bacardi sperò che l’Ufficio di Marche e Brevetti cancellasse il diritto di Cubaexport di utilizzare il nome negli Stati Uniti.
Ma Cubaexport presentò una petizione davanti all’ufficio di marche, dicendo che la patente non poteva essere revocata e che rimarrebbe congelata finché si manteneva il bloqueo a Cuba.
Malgrado gli Stati Uniti e Cuba restaurassero l’anno scorso le relazioni diplomatiche, il bloqueo proibisce la maggioranza delle transazioni finanziarie con l’isola a meno che non siano autorizzate dall’Ufficio di Controllo di Attivi Stranieri del Dipartimento del Tesoro, OFAC.
Quando Cubaexport tentò di ottenere una licenza dell’OFAC nel 2006 per potere pagare 500 dollari e rinnovare la marca Havana Club, l’OFAC si negò, dicendo che aveva consultato col Dipartimento di Stato e la concessione di una licenza a Cubaexport “sarebbe stata incompatibile con la politica degli Stati Uniti.”
Il risultato: la patente di Cubaexport fu dichiarata “cancellata, scaduta.”
Cubaexport impugnò la decisione dell’OFAC in una corte federale a Washington, ma perse e perse anche l’appello. Quando la Corte Suprema si rifiutò di ascoltarlo, il caso ritornò all’ufficio di marche nel 2012.
Tuttavia, recentemente, Cubaexport ha chiesto di nuovo una licenza dell’OFAC per pagare le sue spese di iscrizione e questa volta gli è stato concesso, disse il portavoce di Pernod Ricard, Olivier Cavil.
Il martedì, Cubaexport presentò una licenza che autorizza il pagamento della sua quota di presentazione per la rinnovazione della patente del 2006, “come tutte le altre transazioni necessarie per rinnovare e mantenere la patente”. Il giorno dopo, il registro della marca si rinnovò.
In quanto all’impatto della decisione per il commercio, Cavil disse: “Non è troppo significativa. Non c’è impatto nel commercio in assoluto, perché il bloqueo continua vigente.”
Pernod Ricard che è sopravvissuto anche alle sfide di Bacardi sull’uso internazionale della marca Havana Club, continua a distribuire la marca in più di 100 paesi e vende circa 4 milioni di casse all’anno.
Pubblicato da Mimi Whitefield sul Miami Herald in inglese e su Cubadebate.cu in spagnolo
tradotto da Ida Garberi

sabato 16 gennaio 2016

Inizieranno il viaggio verso gli USA 180 emigranti cubani arenati in Costa Rica

 da: http://it.cubadebate.cu/



Questo martedì   (12/01) parte verso Salvador il primo gruppo di emigranti cubani arenati in Costa Rica da novembre, per poi continuare verso gli Stati Uniti.  
Si tratta di 180 persone che sono l’avamposto del piano pilota di trasferimento accordato nel dicembre scorso in Guatemala, dopo varie riunioni tra rappresentanti di differenti paesi della regione.
I cubani abborderanno un volo charter con destinazione l’aeroporto internazionale salvadoregno Monsignore Oscar Arnulfo Romero, da dove viaggeranno in autobus verso Guatemala, per continuare fino alla frontiera messicana.
Alla mezzanotte di oggi arriveranno in suolo salvadoregno e, secondo recenti dichiarazioni del cancelliere di questo paese, Hugo Martinez, saranno ricevuti da una squadra multidisciplinaria di Migrazione, Salute e varie istanze che faranno i check-up rispettivi.
Circa due ore dopo, li porteranno in autobus alla frontiera de La Hachadura, dove saranno consegnati alle autorità del Guatemala, che li condurranno via terra fino al confine messicano, e da qui si sposteranno verso il nord.
Il governo costaricano annunciò che il costo del viaggio è di 535 dollari ed include trasporto, alimenti, tasse di entrata ed uscita da ogni paese ed un’assicurazione medica.
Dovuto all’alto prezzo del pacchetto alcuni degli emigranti si dichiararono incapaci di affrontare il pagamento.
Inoltre, le autorità hanno fatto presente che in questo primo gruppo non viaggeranno minorenni e si darà priorità a quelli che da più tempo sono in questa nazione centroamericana.
Questo meccanismo, chiarì il cancelliere costaricano Manuel Gonzalez, funzionerà solo per i sette mila 802 cubani che possiedono il visto di transito.
Non è aperto alle altre nazionalità, questa situazione si generò per la Legge di Aggiustamento Cubano, sulla quale vari paesi hanno manifestato la loro molestia, ha concluso Gonzalez.
con informazioni di Prensa Latina
traduzione di Ida Garberi
foto: TeleSur

L'ondata di immigrati cubani riaccende le tensioni tra Costa Rica e Nicaragua -


Con una decisione destinata a tagliare nettamente il flusso di migranti cubani che viaggiano via terra e via mare dall'Ecuador nella speranza di raggiungere gli Stati Uniti, la Costa Rica ha chiuso la sua frontiera a persone nate a Cuba sprovviste di visto. Chiunque tenterà di entrare via terra nel territorio costaricano - hanno ammonito le autorità di San Jose' - sarà rispedito oltreconfine, a Panama'. "Stiamo spezzando questa catena. Stiamo segnalando a Panama' questo flusso in arrivo dal suolo panamense, mosso dalle mafie del crimine organizzato" ha detto la direttrice dell'ente per la Migrazione e gli stranieri, Kattia Rodriguez. Primo effetto della misura, lo stato di 'limbo' in cui sono stati gettati circa 2.000 cubani giunti sul versante costaricano del Paso Canoas, alla frontiera con Panama': se San Jose' intende trasferirli nel paese confinante, il governo panamense si rifiuta di riceverli, segnalando che sono fuori del territorio di sua competenza. "Libertad, libertad, libertad", gridavano ieri in piazza i cubani fermati la settimana scorsa a Paso Canoas per chiedere la restituzione dei loro passaporti e l'autorizzazione a proseguire il loro pericoloso viaggio verso il Messico e poi gli Usa. Intanto il ministro degli Esteri del Costa Rica, Manuel Gonzalez, ha respinto le accuse mosse al suo paese da parte del governo del Nicaragua per il rilascio di visti temporanei a 1.600 immigrati cubani, e ha
fortemente criticato l'uso dell'esercito nicaraguense per impedire loro di attraversare il confine. "l’invio dell'esercito di un paese a cacciare via una popolazione di migranti, dove si trovano uomini, donne e bambini è questo il modo in cui il Nicaragua risolve questo problema," ha detto il ministro degli Esteri del Costa Rica Il diplomatico inoltre ha detto che il suo paese intende rispettare i trattati internazionali e dei diritti umani degli immigrati, e questo lo può confermare l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) con cui si instaura una collaborazione in
queste situazio
ni. -

giovedì 14 gennaio 2016

Il Fatto Quotidiano scivola su una notizia, disinformando

da: http://ilvecchioeilmare.blogspot.it/


( non solo questo quotidiano ma è una inesattezza in voga )

Ora che certe affermazioni le faccia la "casalinga di Voghera", cara a Maurizio Costanzo, è del tutto ammissibile, ma che una testata del prestigio de Il Fatto Quotidiano pubblichi che oltre alle relazioni diplomatiche (vero) si siano ristabilite anche quelle commerciali (falso), fra Cuba e USA non mi sembra una bella cosa. A differenza della "casalinga di Voghera" che ha uno scarso limite di penetrazione, Il Fatto Quotidiano è largamente diffuso e prima di pubblicare una disinformazione dovrebbe controllare ciò che afferma.
Nonostante il "volemose bene" di quest'ultimo anno o poco più, il ristabilimento delle relazioni diplomatiche, l'esclusione di Cuba dai Paesi patrocinatori del terrorismo e una certa apertura a visite "controllate" da parte di cittadini nordamericani a Cuba e qualche altro accordo protocollare, l'embargo economico, finanziario e commerciale è sempre in vigore.Ne sanno qualcosa quelle banche europee che anno fatto operazioni finanziarie con Cuba in dollari americani.
Per la cronaca l'articolo in questione è stato pubblicato il 5 gennaio scorso a firma di Adele Lapertosa in un servizio riguardante la "nuova moda" per i giovani residenti negli USA e in altri Paesi, di festeggiare i 15 anni all'Avana. Non entro nel merito dell'articolo, ma mi sembra doveroso sottolineare un'affermazione non veritiera, almeno per adesso.

Danay Suárez "Yo Aprendí"

https://www.youtube.com/watch?v=GqLhLDbm0d8