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giovedì 6 febbraio 2014

Esordio del film "Conducta" di Ernesto Daranas

Di Aldo da : http://ilvecchioeilmare.blogspot.it/



Ieri sera ho assistito all'esordio di un film...nuovo, si passi il gioco di parole. La pellicola di Daranas "Conducta" è un fatto veramente nuovo nel cinema cubano: è quello che si potrebbe chiamare un film di "denuncia", basato su storie reali, dove si mettono a nudo in modo crudo, quasi spietato e con grande evidenza alcuni problemi di non grande dominio pubblico, o quantomeno, che non vengono pubblicizzati dalle cronache come l'emarginazione, fra gli altri. Una grande interpretazione di Alina Rodríguez nella parte un'anziana maestra elementare che opera in un quartiere emarginato ed ha una scolaresca dove, dalla media degli alunni "normali", emergono due figure contrapposte: una bambina diligente e studiosa, la classica prima della classe e un bambino molto difficile. Entrambi hanno problemi seppure di diversa natura. Lei è arrivata col padre, un grande e onesto lavoratore, dall'Oriente cubano, sono dei "palestinos" all'Avana, non hanno una residenza e nemmeno un domicilio ufficiale, vivono nella semi clandestinità e questo preclude l'iscrizione regolare alla scuola dove, seppure l'istruzione è obbligatoria e garantita per tutti, secondo le "regole" si presta nei luoghi di residenza legale. Un'ostacolo che viene aggirato dalla "profe" con un'iscrizione fasulla, ma che le porterà conseguenze con la burocrazia scolastica che si uniranno a quelle causate dalla sua ostinazione a mantenere in classe il bambino "difficile" che vive con una madre alcolizzata, impasticcata e che vive di espedienti in un edificio fatiscente del centro storico dove nella soffitta si svolgono combattimenti di cani con relative scommesse e si svolge una lotteria clandestina. Il bambino, per contribuire al bilancio famigliare, alterna l'allevamento di piccioni viaggiatori alla cura e allenamento dei cani che poi verranno messi nel recinto a sbranarsi.
Inevitabile il formarsi di un carattere ribelle, in eterno conflitto con coetanei e adulti, cosa che gli crea problemi specie a scuola.
L'assistente sociale, chiamata ad intervenire, fa inviare il piccolo a un centro di rieducazione: un "escuela de conducta", da qui il titolo del film, ma la maestra reduce da un infarto che l'aveva allontanata temporaneamente dall'aula e quindi impossibilitata a fermare il trasferimento, si reca alla scuola per riscattare il suo alunno. Tutte queste vicende portano a una serie di complicazioni sempre maggiori per la maestra che lotta contro retaggi e contraddizioni che ritiene assurde e sopratutto dannose per l'educazione dei bambini. Non entro in dettagli ed evito di descrivere il finale dolce e amaro allo stesso tempo che comunque fa molto riflettere.


In conclusione un film drammatico e molto duro che viene stemperato qua e la da situazioni e battute tipicamente cubane che contribuiscono ad alleggerire una storia veramente "nuova" nelle opere cubane presentate in pubblico.

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