Ieri sera ho assistito all'esordio di un film...nuovo, si
passi il gioco di parole. La pellicola di Daranas "Conducta" è un
fatto veramente nuovo nel cinema cubano: è quello che si potrebbe chiamare un
film di "denuncia", basato su storie reali, dove si mettono a nudo in
modo crudo, quasi spietato e con grande evidenza alcuni problemi di non grande
dominio pubblico, o quantomeno, che non vengono pubblicizzati dalle cronache
come l'emarginazione, fra gli altri. Una grande interpretazione di Alina
Rodríguez nella parte un'anziana maestra elementare che opera in un quartiere
emarginato ed ha una scolaresca dove, dalla media degli alunni
"normali", emergono due figure contrapposte: una bambina diligente e
studiosa, la classica prima della classe e un bambino molto difficile. Entrambi
hanno problemi seppure di diversa natura. Lei è arrivata col padre, un grande e
onesto lavoratore, dall'Oriente cubano, sono dei "palestinos"
all'Avana, non hanno una residenza e nemmeno un domicilio ufficiale, vivono nella
semi clandestinità e questo preclude l'iscrizione regolare alla scuola dove,
seppure l'istruzione è obbligatoria e garantita per tutti, secondo le
"regole" si presta nei luoghi di residenza legale. Un'ostacolo che
viene aggirato dalla "profe" con un'iscrizione fasulla, ma che le
porterà conseguenze con la burocrazia scolastica che si uniranno a quelle
causate dalla sua ostinazione a mantenere in classe il bambino
"difficile" che vive con una madre alcolizzata, impasticcata e che
vive di espedienti in un edificio fatiscente del centro storico dove nella
soffitta si svolgono combattimenti di cani con relative scommesse e si svolge
una lotteria clandestina. Il bambino, per contribuire al bilancio famigliare,
alterna l'allevamento di piccioni viaggiatori alla cura e allenamento dei cani
che poi verranno messi nel recinto a sbranarsi.
Inevitabile il formarsi di un carattere ribelle, in eterno
conflitto con coetanei e adulti, cosa che gli crea problemi specie a scuola.
L'assistente sociale, chiamata ad intervenire, fa inviare il
piccolo a un centro di rieducazione: un "escuela de conducta", da qui
il titolo del film, ma la maestra reduce da un infarto che l'aveva allontanata
temporaneamente dall'aula e quindi impossibilitata a fermare il trasferimento,
si reca alla scuola per riscattare il suo alunno. Tutte queste vicende portano
a una serie di complicazioni sempre maggiori per la maestra che lotta contro
retaggi e contraddizioni che ritiene assurde e sopratutto dannose per
l'educazione dei bambini. Non entro in dettagli ed evito di descrivere il
finale dolce e amaro allo stesso tempo che comunque fa molto riflettere.
In conclusione un film drammatico e molto duro che viene
stemperato qua e la da situazioni e battute tipicamente cubane che
contribuiscono ad alleggerire una storia veramente "nuova" nelle
opere cubane presentate in pubblico.
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