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venerdì 28 giugno 2013

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I legami tra le forze produttive



YOANI SANCHEZ
Lo stesso giorno in cui Marino Murillo è comparso in televisione per illustrare la potenziale prosperità del modello economico cubano, la segretaria del Partito Comunista di un municipio di Pinar del Río incontrava con urgenza diversi contadini. L’assemblea ha avuto luogo nella località di San Juan y Martínez e si è focalizzata sullo stato di emergenza agricola in cui versa il paese. Tra le altre cose, la funzionaria ha chiesto ai cooperativisti della zona - dediti soprattutto alla coltivazione di tabacco - di seminare più frumento e tuberi. “Il paese attraversa una situazione di crisi alimentare” ha detto, senza provocare particolare agitazione nell’uditorio, perché il cubano medio non ricorda situazione diversa da crisi, angoscia e collasso cronico. “Cominciate a seminare che dopo arriveranno le risorse…”, si è affrettata a dire di fronte a persone abituate ad ascoltare il canto delle sirene sotto forma di promesse incompiute.  

Rapidamente l’assemblea ha cambiato direzione e i convocati hanno cominciato a inserire in agenda altri argomenti. Sono piovute subito le lamentele. Un produttore di frutta ha spiegato tutti gli impedimenti per stipulare un contratto direttamente con l’azienda La Conchita e poter così commercializzare le sue guayaba e i suoi manghi. Adesso non può farlo, perché deve vendere la produzione all’impresa statale Acopio che a sua volta ha il compito di somministrarla alla fabbrica di conserve e marmellate. L’intermediario ufficiale esiste ancora e si prende il maggior guadagno, ha detto l’agricoltore. Inoltre, un rotolo di fil di ferro lungo 400 metri per recintare un campo a un’impresa agricola statale costa 80 pesos (3,30 USD); mentre il contadino membro di una cooperativa può arrivare a pagare per identica quantità dello stesso prodotto anche 600 pesos (25 USD). Un sacco di cemento - indispensabile per ampliare le strutture di un’azienda agricola - costa al massimo 20 pesos (0,83 USD) per una fattoria statale e 120 pesos (5 USD, prezzo al dettaglio, per il cooperativista.  

Quando i rapporti di produzione diventano una camicia di forza per lo sviluppo delle forze produttive vuol dire che è arrivato il momento di cambiarli. Questo recitava una conclusione marxista tra le più studiate sia al liceo che all’università. Per questo se confrontiamo le dichiarazioni di Marino Murillo con le testimonianze di diversi contadini e il disastro agricolo che ci circonda, dobbiamo solo concludere che l’attuale modello economico si comporta come un abbraccio mortale per lo sviluppo e la prosperità di Cuba. Non serve a molto che i funzionari ci dicano che tutto va bene, che tempi migliori e progresso sono dietro l’angolo. Se chi lavora i campi continua a essere bloccato da regole assurde, coloro che stabiliscono simili restrizioni devono togliersi di mezzo e lasciare il passo ad altri capaci di lavorare meglio.  


Traduzione di Gordiano Lupi  

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