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giovedì 20 marzo 2014

Perché non voglio far parte della Federazione





YOANI SANCHEZ
Il congresso della Federazione delle Donne Cubane (FMC) è terminato alcuni giorni fa. Nel corso della cerimonia di chiusura, un uomo ha pronunciato le parole finali. Ma questo non è stato l’unico, né l’ultimo, errore di un’organizzazione obsoleta caratterizzata dall’ideologia. 
Dopo aver ascoltato le riunioni nel Palazzo delle Convenzioni, confermo di non voler far parte della Federazione. Perché? 

Di seguito le mie ragioni:

- Rifiuto la considerazione da “presidentessa eterna” di cui viene fatta oggetto la figura di Vilma Espín, perché questo sfoggio d’immortalità in un incarico mi sembra - quanto meno - ridicolo. 

- Non voglio far parte di un’organizzazione che nella sua bandiera mostra un individuo in uniforme. Visto che non sono un soldato, non mi sento rappresentata da una donna armata di fucile. 

- Non credo a un’organizzazione femminile che ha come principio la fedeltà a un’ideologia, a un partito e a un uomo. 

- Sospetto che una parte dei 4 milioni di donne che compongono la FMC, sia entrata a farne parte per mero automatismo, come un atto obbligato al compimento dei quattordici anni. 

- Non confido in una federazione fondata sulla mancanza di libertà che impedisce ai cubani di creare altre organizzazioni. 

- Non comprendo il modo di ragionare della FMC, che stigmatizza la violenza contro le donne ma non ha mai condannato gli atti di ripudio di cui sono vittime le Damas de Blanco. 

- Sottolineo l’inefficienza di un’entità fondata da 50 anni, che non è ancora riuscita a fare in modo che le femmine possano raggiungere quei posti di potere dai quali si prendono le vere decisioni che danneggiano il paese. 

- Sono stanca di veder ridurre le donne - in questi congressi femminili - a soggetti preoccupati per un modulo da riempire su pentole e tegami, femmine disposte a consegnare i loro figli come carne da cannone o parti dell’ingranaggio produttivo… pronte al sacrificio, belle e obbedienti. 

- Sono una donna del XXI secolo, non ostento il mio sesso con vittimismo ma con orgoglio e non posso far parte di un’organizzazione che è un polo di trasmissione del potere verso le femmine. 

- Quando sarà legale associarsi per convinzioni, affinità, generi e tanti altri punti di contatto, allora sì che entrerò a far parte con la mia sessualità e le mie domande di una vera federazione femminile. 


Traduzione di Gordiano Lupi 

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