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mercoledì 3 settembre 2014

Giulio Brusadelli, i genitori disperati: "Rinchiuso in un ospedale psichiatrico a Cuba per 3 spinelli, nostro figlio sta morendo"






"Giulio si trova in uno stato depressivo profondissimo, non ci riconosce, non mangia e non vuole curarsi. Se non torna in Italia rischia di morire". Al telefono da Santiago de Cuba la voce di Paolo e Patrizia Brusadelli arriva a tratti, all'interno dell'ospedale psichiatrico "Juan Bruno Zayas" dove è ricoverato il figlio c'è poca copertura.

I genitori di Giulio Brusadelli hanno lasciato Roma in fretta e furia mercoledì sera per raggiungere il figlio trentaquattrenne, detenuto fino a pochi giorni fa nel carcere Aguadores di Santiago perché lo scorso 3 marzo la polizia lo ha trovato con 3,5 grammi di marijuana in tasca, l'equivalente di 3-4 spinelli. La coppia ha scritto una accorata lettera al senatore Luigi Manconi che l'HuffPost ha pubblicato.

I periti del tribunale dell'isola hanno riconosciuto che Giulio soffre di una sindrome bipolare maniaco-depressiva dall'età di 16 anni e in quanto tossicodipendente risulta incompatibile con la vita dietro le sbarre. Per questo la pm aveva chiesto dai 3 ai 5 anni di libertà vigilata. E invece il 22 luglio scorso il giudice di Santiago lo ha condannato a 4 anni di detenzione per traffico di droga - accusa smentita dai testimoni chiamati al processo - da scontare soltanto dopo un periodo di disintossicazione in un apposito centro.

Soltanto che il ragazzo nella struttura per tossicodipendenti non è mai entrato. È rimasto all'Aguadores fino a qualche giorno fa, quando ha compiuto un gesto inconsulto ("avevamo paura che succedesse, ed è successo", dicono i genitori) e per questo è stato trasferito d'urgenza nella clinica specializzata in malattie mentali, piantonato da due agenti.

"Un amico di Giulio ci ha chiamati all'inizio di questa settimana, preoccupato per il suo stato di salute. Ma non immaginavamo che non ci avrebbe riconosciuto", spiega la mamma Patrizia. "Rifiuta il cibo, rifiuta le cure, pesa ormai 50 chili: come possiamo tornare in Italia senza portarlo con noi?", si dispera papà Paolo. Prima che la situazione volgesse al peggio la famiglia di Brusadelli aveva presentato l'appello contro la sentenza presso la Corte suprema dell'Avana, e contemporaneamente ha compilato una istanza per chiedere il trasferimento del figlio dal carcere al centro di disintossicazione.

La soluzione ottimale, per la quale lavora alacremente la Farnesina, è il rimpatrio di Giulio. Una ipotesi che potrebbe prevedere la possibilità di scontare la pena in Italia. Con questi obiettivi, proprio qualche giorno fa il sottosegretario agli Esteri Mario Giro ha inviato una lettera al suo omologo cubano.

Ma ormai la questione diventa urgente. "Abbiamo paura che nostro figlio voglia lasciarsi morire. La sindrome bipolare nella sua fase depressiva è molto pericolosa e siamo terrorizzati", ammette Paolo Brusadelli mentre Patrizia è rientrata nella stanza per rimanere accanto al ragazzo. Si danno il cambio per riuscire a telefonare, nel primo pomeriggio Giulio ha accettato di mangiare un pacchetto di wafer dalle mani della madre: "La dottoressa che lo segue dice chiaramente che le medicine non basterebbero, può guarire soltanto se torna in un ambito famigliare, non possiamo immaginare di lasciarlo solo in questo posto".


Per Manconi, che segue la vicenda da qualche mese e rimane in stretto contatto con la famiglia, si tratta di un "caso umanitario che sta meritando la massima attenzione delle autorità italiane". Ora che la situazione è precipitata, il principale auspicio di Paolo e Patrizia è che Giulio riprenda le normali cure psichiatriche che con alti e bassi lo hanno accompagnato anche durante il suo lungo soggiorno a Cuba, dove aveva deciso di trasferirsi qualche anno fa dopo una vacanza. Qui il ragazzo aveva mantenuto la sua abitudine alla marijuana. "Fuma spinelli perché pensa che possano curare la sua malattia soprattutto nei momenti di maggiore euforia", spiega Patrizia. "Se solo potesse tornare a casa riusciremmo a salvargli la vita".

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