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martedì 30 giugno 2015

Recuerda Gutierrez?


Il Re dell'Avana
1999 - Edizioni e/o, pag.249




Con Il re dell'Avana Gutiérrez narra la storia d'amore infelice di due giovani cubani cresciuti nella strada, che cercano nel sesso l'unica via di riscatto a una vita di miseria ed emarginazione. Una Cuba contraddittoria: sensuale e affamata, stremata e vitale.


***
l'inizio...
I
Quell’angolo di terrazza era il più lercio di tutto l’edificio. Appena cominciata la crisi, nel 1990 , lei aveva perso il suo lavoro di donna delle pulizie. E aveva fatto come tutti gli altri : si era procurata qualche pollo, un maiale, alcuni piccioni. Si era fatta delle gabbiette con delle tavole di legno marcio, pezzi di lamiera, spezzoni di travi e fil di ferro. Un po’ ne mangiavano e gli altri li vendevano. E avevano tirato avanti, nel puzzo e nella merda di tutti quegli animali. A volte l’acqua mancava per giorni. Allora lei sgridava i bambini, li buttava giù dal letto appena faceva giorno e a schiaffi e spintoni li mandava giù, quattro piani di scale, a prendere qualche secchio di acqua da un pozzo che, incredibile ma vero, si trovava proprio lì all’angolo, coperto da un tombino delle fogne.
***
frammenti...
Erano le sette di sera, ma il sole era ancora alto e rovente. Camminò piano, e quando fu davanti all’ hotel Deauville si fermò a riposare seduto sul muretto. C’era poca gente. Di notte quel posto è pieno di jineteras, finocchi, travestiti, drogati, provinciali che non capiscono niente, segaioli, venditrici di manì, puttanieri che vendono rum e tabacco adulterati e cocaina pura, puttanelle appena importate dalla provincia, musicisti di strada con chitarre e maracas, venditrici di fiori, risciò con i loro conducenti tuttofare, poliziotti, aspiranti all’emigrazione. E ancora donne infelici, vecchie, bambini, i più poveri fra i poveri, la cui unica occupazione consiste nel chiedere instancabilmente l’elemosina. Quando un turista incauto e immalinconito atterra in mezzo a questa fauna poco aggressiva, ma furba e convincente, in genere cade in trappola, affascinato. Decide di comprare rum o tabacco di merda, fermamente convinto che sia tutta roba buona, originale, e si sente un tipo davvero sveglio e fortunato. A volte nel giro di qualche mese sposa una di quelle splendide ragazze, o si mette con uno di quei giovani segaioli. Dopo tante prodezze il nostro turista garantisce agli amici in patria di aver raggiunto la vera felicità, sostiene che la vita ai tropici è meravigliosa e che gli piacerebbe investire quaggiù i suoi risparmi e comprarsi una casetta vicino al mare per viverci con la sua negretta graziosa e compiacente, abbandonando per sempre il freddo e la neve e senza più vedere le persone educate, precise, calcolatrici e silenziose del suo paese. Cade insomma in un trance ipnotico, ed esce dalla realtà.

“ Uhm, tutto è possibile dove ci sono i soldi” pensò Rey. Si alzò e si avvicinò al giardiniere.
“ Socio, dammi un po’ d’acqua per lavarmi la faccia”.
“ Quello di cui hai bisogno è una bella doccia completa, ma con tanto di sapone e di striglia. Fatti in là, che mi passi i pidocchi”.
“ No, non ce li ho; li ho avuti, ma adesso non ce li ho più”.
“ Ah ah ah!”.
Rey si sciacquò la faccia e rimase a osservare il tipo. Poi gli venne un’idea .
“ Fratello , ci sarà mica qualcosa da fare anche per me, da queste parti?”.
“ Per te? Non credo proprio”.
“ E perché? Sono forte: ho lavorato come scaricatore, come..”.
“ Capisco. Ma qui ci vogliono i requisiti. Questa è Area Dollaro”.
“ Sarebbe a dire?”.
“ Area Dollaro. Non sei cubano?”.
“ Credo proprio di sì”.
“ Credi?”.
“ Uhm “.
“ Ah”.
“ E che tipo di requisiti ci vogliono?”.
“ Ecco: bisogna essere laureati, militanti del partito, aver meno di trent’anni e parlare almeno una lingua straniera”.
“ Cazzo! “.
“ Il mese scorso assumevano venti persone, e se ne sono presentate trecento. Tutte con i requisiti completi. Da ogni angolo del paese”.
“ Che posti erano?”.
“ Di tutti i tipi. Io per esempio sono ingegnere civile, sette anni d’esperienza lavorativa. E parlo correntemente inglese francese”.
“ Un ingegnere come giardiniere? Ma è un lavoro che potrei fare anch’io”.
“ Ma figurati! Tu non avresti la minima possibilità di essere assunto. E adesso è meglio che te ne vada. Nemmeno un piede ti ci lascerebbero mettere ,qui!”.
“ Sì, me ne vado, però … cazzo, è che ho una fame boia!”.
“ No, non qui non c’è niente che possa fare al caso tuo. Vattene ora, fila! Se ti beccano le guardie dell’albergo ti buttano fuori con le maniere dure”.
“ Dov’è che gettano l’immondizia?”.
“ E se ti beccano a frugare nell’immondizia… Beh, sono fatti tuoi. In quei contenitori là in fondo; ma guarda che io non ti ho detto nulla. La cosa non mi riguarda”.
“ Cazzo, compare, lasciami vivere !”.
“ Io non ti sono affatto compare. E non ti voltare nemmeno a guardarmi”

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