Altro che disgelo: il regime seguita ad arrestare artisti, blogger, e intellettuali. Il vero obbiettivo dei fratelli Castro? Arricchire i cittadini col turismo americano
Paolo Guzzanti - Sab, 06/06/2015 -
Ricordate l'annuncio del disgelo fra Stati Uniti e Cuba,
quando tutti sperammo che il muro dell'Avana sarebbe caduto? Bene, avevamo
sbagliato a sperare: a Cuba il regime seguita ad arrestare artisti, blogger, e
intellettuali come Tania Bruguera, ammanettata per aver letto in strada «Le
origini del totalitarismo» di Hannah Arendt.
È così emerso il vero contenuto del prodotto di Obama e dei
fratelli Castro, sotto la regia di Papa Francesco. Ai cubani viene ora lanciato
l'invito che il primo ministro francese Guizot rivolse ai suoi concittadini nel
1848: «Arricchitevi».
Se Guizot si rivolgeva a una Francia ugonotta e operosa,
Raul Castro e suo fratello Fidel propongono ai loro connazionali di arricchirsi
col turismo americano. In questo progetto non c'è spazio per i diritti civili,
né per la libertà di stampa. Il partito comunista al governo uno è e quello
resta. La polizia politica seguita ad usare manette e manganello, mentre gli
Usa si impegnano a far affari e lasciar correre, con qualche rimbrotto formale.
La comunità cubana in esilio frustrata e tradita è scesa in strada a Miami
accusando Obama di aver svenduto la speranza della libertà agli operatori
turistici. Tutti ricordano del resto il fuorionda di Raul Castro con un
giornalista: «Chi vuole parlare con Cuba deve passare attraverso di noi, non
attraverso i dissidenti». Il regime è dunque più spavaldo e il futuro è più
chiaro: Cuba sarà una minuscola Cina dei Caraibi con zero democrazia e molti
nuovi ricchi, non troppo diversa da quella del dittatore Fulgencio Batista che
i fratelli Castro misero in fuga nel 1959. Tanta rivoluzione, per nulla.
Nessun commento:
Posta un commento