YOANI SÁNCHEZ. SIGNOR CAMPIDOGLIO
2 maggio 2013
Il nuovo post di Yoani. Ne sono un po’ orgoglioso. L’ha
scritto nella mia auto con il portatile…
Buona notte
Gordiano Lupi
Il Campidoglio dell’Avana
(http://es.wikipedia.org/wiki/Capitolio_de_La_Habana) comincia a uscire dal suo
lungo castigo. Come un bambino in punizione, ha atteso 54 anni prima di tornare
a essere la sede del parlamento cubano. Ne ha viste di tutti i colori, è stato
museo di scienze naturali con animali imbalsamati – pieni di tarme – e in uno
dei suoi corridoi è stato aperto il primo Internet Point della capitale cubana.
Mentre i turisti fotografavano l’imponente simbolo della Repubblica, migliaia
di pipistrelli pendevano dai tetti altissimi e ben decorati. Sonnecchiavano a
testa in giù durante il giorno, ma di notte svolazzavano e lasciavano escrementi
su pareti e cornici. Si sono accumulati in quel posto per decenni, tra
l’indifferenza degli impiegati e le risatine degli adolescenti che indicando i
residui dicevano: “Guarda quanta merda!”. Questo è l’edificio che conosco sin
da bambina, caduto in disgrazia, ma ancora imponente.
I visitatori restano sempre affascinati dalla storia del
diamante che indica il punto zero della rete stradale nazionale, un racconto
permeato di maledizione e cupidigia. Gli stessi viaggiatori guardano il colosso
neoclassico e confermano ciò che tutti sappiamo, ma nessuno osa dire a voce
alta: “Assomiglia moltissimo al Campidoglio di Washington
(http://es.wikipedia.org/wiki/Capitolio_de_los_Estados_Unidos)”. È colpa anche
di questa similitudine se il nostro insigne edificio ha sofferto un lungo
anonimato politico. Ricorda troppo l’altro, ingombrante primo fratello di una
costruzione simbolo del nemico. Ma visto che i simboli architettonici di una
città non vengono decisi per decreto, la sua cupola ha continuato a rappresentare
il volto avanero, insieme al Malecón
(http://es.wikipedia.org/wiki/Malec%C3%B3n_habanero) e al Morro
(http://es.wikipedia.org/wiki/Castillo_de_los_Tres_Reyes_Magos_del_Morro),
imponente costruzione all’ingresso della baia. Per chi proviene dalla provincia,
la foto davanti all’ampia scalinata di questo grande palazzo, è un passaggio
obbligato. La cupola del Campidoglio fa bella mostra di sé in pitture, foto,
oggetti d’artigianato, e in tutti quei souvenir che di solito si acquistano per
poter dire: sono stato all’Avana. Insistevano a togliergli importanza, ma lui
diventava sempre più protagonista. Veniva stigmatizzato, ma la sua bellezza
decadente diventava sempre più affascinante. Pure per questi motivi nei decenni
successivi alla sua costruzione – fino al giorno d’oggi – non esiste altro
edificio cubano che possa definirsi più sfarzoso.
Adesso, l’Assemblea nazionale del Potere Popolare comincerà
a riunirsi proprio dove una volta si radunava quel Congresso della Repubblica
di Cuba, che gode di pessima fama nella storiografia ufficiale. Mi immagino i
nostri parlamentari, seduti in emicicli composti di sedie decorate, circondati
da finestroni di aspetto regale e riparati da tetti finemente decorati. Me li
figuro intenti ad alzare le mani per approvare leggi all’unanimità o a
maggioranza schiacciante. Silenziosi, docili, con idee politiche uniformi,
desiderosi soltanto di non contrastare il vero potere. Davvero non so che cosa
pensare. Potrebbe trattarsi di una nuova umiliazione – il castigo più elaborato
– tenuto in serbo per il Campidoglio dell’Avana. Ma potrebbe anche essere la
sua vittoria, quel trionfo a lungo accarezzato, atteso da oltre mezzo secolo.
Traduzione di Gordiano Lupi
Nessun commento:
Posta un commento