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martedì 8 aprile 2014

Cuba, dagli Usa il Twitter clandestino per abbattere il regime castrista

Secondo l'Associated Press, il social network ZunZuneo, nato per aggirare il blocco di Internet, era in realtà un "cavallo di troia" degli Stati Uniti per scatenare la rivolta sull'isola


WASHINGTON - Cuba tuona contro gli Usa, usando gli stessi toni con cui il suo "Lìder Maximo", Fidel Castro, amava dipingere con parole quanto la rivoluzionaria isola caraibica fosse una spina nel fianco dello Zio Sam. Questo, mentre la crisi ucraina sembra ripiombare il clima internazionale in un mood da Guerra Fredda. Ma se in Crimea hanno soffiato davvero i venti di guerra, la nuova Baia dei Porci americana è su internet. Si chiama ZunZuneo ed è un servizio simile a Twitter che, accusa l'Avana, è stato messo in piedi da Usaid, l'Agenzia americana per lo sviluppo internazionale, per aggirare il blocco di internet e dei social network sull'isola. Con l'obiettivo di farlo usare ai cubani e diffondere il virus della rivolta contro il regime comunista.

L'esistenza di ZunZuneo (il verso del colibrì nel dialetto locale), rivelataieri dall'agenzia Ap, è stata confermata dalla Casa Bianca, che ha tuttavia negato che il programma fosse segreto o destinato a incitare alla ribellione contro i Castro. Ma la smentita non ha convinto l'Avana. "Il governo degli Stati Uniti deve rispettare il diritto internazionale e gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. Deve cessare immediatamente le sue azioni illegali sotto copertura contro Cuba, respinte dal popolo cubano e dalla comunità internazionale", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Josefina Vidal. Perché la vicenda di ZunZuneo, ha aggiunto, "dimostra che il governo americano non ha rinunciato ai suoi piani sovversivi nei confronti di Cuba".

L'agenzia di stampa ufficiale Prensa Latina ha ricordato un discorso tenuto da Raul Castro lo scorso 1 gennaio, in cui il presidente cubano metteva in guardia sui "tentativi di introdurre subdolamente piattaforme per il pensiero neoliberista e per la restaurazione del capitalismo neocoloniale". "Quella denuncia fatta da Castro dei destabilizzanti tentativi del governo americano contro Cuba - commenta Prensa Latina - è stata corroborata dalle odierne rivelazioni riguardanti un piano per spingere la gioventù cubana tra le braccia della controrivoluzione, con la partecipazione di una agenzia americana", la Usaid.                

La Casa Bianca minimizza gli obiettivi di ZunZuneo e nega la sua segretezza, ma i vertici di Usaid, agenzia controllata dal Dipartimento di Stato, dovranno presentarsi davanti al Senato per fare chiarezza sul progetto ZunZuneo, usato sull'isola da migliaia di utenti fino al 2012 e poi chiuso misteriosamente.

Ieri, dopo l'esplosione del caso, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha dichiarato che il Congresso era stato messo al corrente della questione, per poi aggiustare il tiro in serata facendo marcia indietro: l'amministrazione Obama avrebbe chiesto solo a una sottocommissione di Capitol Hill - quella che approva i programmi federali - di discutere sui finanziamenti di Usaid. Nulla di più.

Davanti alla sottocommissione del Senato per le sovvenzioni al dipartimento di Stato testimonierà martedì prossimo l'amministratore di Usaid, Rajiv Shah. L'audizione, incentrata sul bilancio dell'agenzia guidata da Shah, potrebbe comunque aiutare a chiarire alcuni dubbi circa il progetto ZunZuneo. In particolare, se l'amministrazione Obama abbia informato i deputati dei propri piani in maniera adeguata.

Carney, da parte sua, ha sostenuto che il progetto non rappresenta un'operazione segreta, ma una delle tante iniziative dell'agenzia per portare la democrazia nel mondo. Per questo, ha continuato il portavoce, non necessitava di un'autorizzazione scritta da parte del presidente Obama, come invece previsto per tutte le altre missioni segrete.

Ma il Congresso pretende chiarezza, perché i dubbi restano. Due senatori democratici della Commissione intelligence e di quella giudiziaria hanno dichiarato di non aver mai sentito parlare di ZunZuneo. A rincarare la dose ci ha pensato ieri - in un'intervista al canale Msnbc - il senatore democratico e presidente della commissione giudiziaria del Senato, Patrick Leahy, definendo il progetto "stupido, stupido, stupido"

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