Yoani Sánchez. Venezuela divisa a metà
22 Aprile 2013
Quando si occultano le notizie o si trasmettono
sistematicamente in maniera distorta, può capitare che un semplice evento metta
allo scoperto una così prolungata manipolazione informativa. È proprio quel che
è accaduto con le elezioni venezuelane e il modo in cui sono state riportate a
Cuba dalla stampa ufficiale. Scomparso Hugo Chávez e cominciata la campagna
presidenziale, tanto la televisione quanto la carta stampata dell’Isola si sono
arrogati il compito di dimostrare quanto fosse poco popolare il candidato
dell’opposizione Henrique Capriles. Ogni giorno, per cominciare bene la
mattina, la televisione nazionale assicurava che Nicolás Maduro avrebbe
trionfato nelle elezioni. Tutti predicevano una vittoria schiacciante.
Per questo nella notte di domenica scorsa, quando finalmente
sono stati resi noti i risultati elettorali, la maggior parte dei cubani non è
riuscita a capire cosa fosse accaduto. La poca differenza di voti tra Maduro e
Capriles ha sorpreso chi aveva creduto al periodico Granma quando parlava
dell’immenso sostegno popolare su cui poteva contare il “presidente sostituto”.
Certamente, la modesta differenza tra i due candidati, meno di
duecentocinquantamila voti, non aveva niente a che vedere con i pronostici
fatti dalla propaganda ufficiale cubana. La realtà è che le urne hanno messo in
evidenza un Venezuela praticamente diviso in due, una situazione polarizzata
nella quale governo e opposizione possono contare sul sostegno di milioni di
cittadini. Una nazione divisa a metà, che vive uno scontro ideologico forte e
che sembra imboccare la strada di una crisi di grandi proporzioni.
Adesso per la stampa cubana sarà più difficile parlare del
Venezuela come di un paese monocolore, votato a un solo partito. Abbiamo
ascoltato il responso delle urne che è molto distante da quella unanimità – che
ci hanno voluto far credere – e dal sostegno totale a Nicolás Maduro.
Yoani Sánchez
(dal Blog Cuba Libre, El País, 17 aprile 2013)
Traduzione di Gordiano Lupi
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