Del sistema si occuperà la compagnia statale Etecsa. La prima città ad essere testata sarà Santiago de Cuba. I giovani hanno già aggirato il problema dei costi e utilizzando da anni un data sharing con il quale scaricano in differita ciò che il resto del mondo vede in diretta
12/01/2015
PAOLO MANZO
Entro fine mese farà il suo debutto a Cuba il wi-fi.
L’annuncio è stato fatto direttamente sul sito dell’Unione dei Giornalisti
dell’isola caraibica che cita come fonte Etecsa, la compagnia telefonica
statale cubana di cui, sino al 2011, Telecom Italia deteneva il 27% della
proprietà. La prima città ad essere testata con questa tecnologia di
connessione ad Internet che da oltre un decennio è la norma nelle principali
città del mondo sarà Santiago de Cuba dove, intorno al centrale parco Ferreiro,
Etecsa sta installando una postazione per diffondere il nuovo servizio. Entro
fine mese, dunque, tutte le persone che si troveranno a Santiago de Cuba e che
hanno un tablet, un cellulare od un pc portatile potranno così scaricare
contenuti da Internet alla velocità di un megabyte al secondo. Unico problema
per i cubani, il cui salario medio si aggira attorno ai 20-30 dollari, è che
per connettersi al wi-fi il costo è stato fissato a 4,50 dollari l’ora. Insomma
questa rivoluzione tecnologica, per ora, interesserà soprattutto i turisti
stranieri.
Sul finire del 2014 Etecsa aveva preannunciato che il 2015
sarebbe stato l’anno di Internet, con il “potenziamento dei 154 centri web già
esistenti”, l’allargamento sino ad almeno 5 volte della “banda”, “la creazione
di decine di nuovi locali connessi” e la nascita di piazze, vie ed altre aree
pubbliche dotate di wi-fi. L’esperimento di Santiago de Cuba conferma quanto
dichiarato due settimane fa da alcuni funzionari di Etecsa a Juventud Rebelde,
uno dei due quotidiani ufficiali della revolución assieme a Granma.
Resta da vedere come e quando perché il problema per
connettere Cuba al Web è soprattutto di tipo tecnologico e ci vorranno
centinaia di milioni se non miliardi di euro/dollari di investimenti. Lo
dimostra la Cina
che, pur non essendo una democrazia, ha Internet praticamente ovunque nelle più
importanti città del paese.
Uno dei principali motivi dell’arretratezza di Cuba dove,
secondo le statistiche, il 95% della popolazione non ha Internet a casa, è che
ad oggi esiste solo un cavo in fibra ottica che la collega al Venezuela, per di
più vecchiotto e con una capacità limitata. Inoltre la maggior parte del 5%
degli internauti cubani fa affidamento su connessioni dial-up, con modem che si
appoggiano ancora su normali linee telefoniche.
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