Sono 53 le persone scarcerate dopo l'apertura con gli Stati Uniti. I nomi saranno resi noti da Obama
Lucio Di Marzo - Lun, 12/01/2015
Sono cinquantatre i prigionieri politici che l'Avana aveva
promesso di liberare in seguito a un accordo con gli Stati Uniti.
Il dissidente Wilberto Parada, con la sua famiglia dopo il
rilascio
Un'intesa che ha rispettato, anche se sull'identità resta il
segreto, che sarà svelato soltanto da Barack Obama davanti al Congresso degli
Stati Uniti.
Un passo importante, quello dei cubani, che fa da premessa a
quei colloqui all'Avana che si terranno il 21 e 22 di gennaio, con lo scopo di
arrivare a una normalizzazione dei rapporti con Washingon, per decenni fermati
dall'ostilità, prima dell'apertura arrivata a metà dicembre.
Il nuovo corso nei rapporti tra Cuba e Stati Uniti ha visto
anche il rilascio di tre spie cubane, in cambio di un agente cubano che
lavorava per gli americani e di Alan Gross, volontario americano detenuto con
l'accusa di spionaggio.
La liberazione dei prigionieri è per l'amministrazione
statunitense "una pietra miliare" sulla nuova strada intrapresa e
allo stesso tempo un traguardo su cui costruire ancora.
"Ci sono altri individui detenuti per avere affermato i
loro diritti universali il cui caso abbiamo sollevato in passato", ha
detto una fonte dell'amministrazione ai giornalisti. E ora la Casa Bianca si aspetta
il rilascio anche di queste persone.
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