E cominciano le solite voci
09 Gennaio 2015
È un anno che Fidel Castro non compare in pubblico. Per la
precisione dall'8 gennaio del 2014, quando inaugurò la mostra dell'artista
cubano Alexis Leyva “Kcho”. In ogni caso ha ricevuto a casa propria, nel luglio
scorso, i Capi di Stato Xi Jinping e Vladimir Putin. Come al solito cominciano
le voci sul suo stato di salute. Vista l'età (88 anni!) e la situazione fisica
dell'ex Capo di Strato cubano, è probabile che prima o poi qualcuno ci azzecchi
e che indovini la data della morte, anche se è diventato un sofisma privo di
importanza. Fidel Castro è soltanto un vecchio simbolo del passato, che nella
Cuba attuale non ha alcun peso. Certo, è strano che non sia comparso in
pubblico per festeggiare “il ritorno degli eroi” - le virgolette sono d'obbligo
– dagli Stati Uniti, né che abbia fatto parola in merito al nuovo corso dei
rapporti USA-Cuba. Siamo certi che un Fidel in buona salute avrebbe approvato
il rientro alla base dei suoi uomini, ma ci piacerebbe leggere
un'interpretazione autentica sotto forma di riflessione sulla stampa locale
(leggasi Granma, la sola pubblicazione autorizzata), in merito alla
riconciliazione con gli Stati Uniti.
Una fonte della dissidenza cubana ha confermato che per oggi
è prevista una conferenza stampa del Governo cubano. Invitata la stampa
nazionale (sic!) e straniera. Non è stato precisato l’argomento. El Diario de
Cuba, ha pubblicato un servizio in cui sostiene che il governo «ha proibito la
circolazione delle persone nella zona del cimitero di Santa Ifigenia dove
presumibilmente è stata costruita la futura tomba di Fidel Castro». La tomba si
troverebbe vicino a quella di José Martí, il più grande scrittore cubano
dell'800, eroe nazionale, morto in battaglia lottando per l'indipendenza della
sua terra. Ironia della storia: un dittatore accanto a un libertario...
Gordiano Lupi
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