È iniziata ieri la prima delle due giornate di conversazione
ad alto livello tra le rappresentazioni cubana e statunitense. Il primo tema
affrontato è stato quello migratorio che peraltro, non ha apportato nessuna
novità rispetto a quanto già in vigore.
Il tema più delicato e urgente da risolvere, secondo le aspettative
cubane, sarebbe quello della cosiddetta “Ley de ajuste cubana” che permette ai
cubani, giunti negli Stati Uniti illegalmente, un trattamento diverso rispetto
ai cittadini di qualunque altra parte del mondo: immediato diritto di asilo,
residenza dopo un anno, e aiuti economici e sociali. Indubbiamente questi
benefici sono un incentivo all’emigrazione clandestina, spesso effettuata in
condizioni di sicurezza estremamente precaria, o nulla.
Un effetto secondario di questa legge dice che hanno questi diritti
i cittadini cubani che calpestano il suolo degli Stati Uniti, non quelli
riscattati in mare e per assurdo, sulla battigia, ma non ancora giunti a terra.
Questa particolarità che non è legge, in se, ma appunto un’interpretazione
della Ley de ajuste viene detta: “de los piés secos y piés mojados” ovvero
“piedi asciutti o piedi bagnati”. Secondo il punto di vista cubano, nemmeno
questo aspetto viene sempre rispettato, in quanto si verificherebbero casi in
cui persone riscattate in mare verrebbero ammesse in territorio nordamericano.
A questo proposito, al termine della riunione, il
Sottosegretario Aggiunto per gli Affari dell’Emisfero Occidentale del
Dipartimento di Stato degli U.S.A. Edward Alex Lee capo della delegazione, ha
dichiarato in conferenza stampa che il suo Governo “non ha nessuna intenzione
di abolire la Ley
de ajuste cubana" (e di conseguenza l’appendice riguardante piès secos y
piés mojados).
Insoddisfatta, naturalmente, Josefina Vidal Ferreiro,
Direttrice Generale del Dipartimento Estados Unidos del Ministero degli Esteri
di Cuba che comunque auspica un proseguimento delle conversazioni sul tema,
magari in un quadro più ampio delle trattative sui temi bilaterali riguardanti,
in primo luogo, il ristabilimento formale delle relazioni diplomatiche e gli
altri problemi rimasti aperti da oltre 50 anni, sui quali si apre oggi la
seconda giornata di consultazioni.
Per adesso, usando il gergo calcistico...0 a 0, palla al
centro.
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