26 Settembre 2015
Messico – Lo scrittore e fotografo Orlando Luis Pardo Lazo
ha trovato asilo nella città di Reikiavik, capitale dell’Islanda, attraverso la Red de Ciudades Internacionales
de Refugio (ICORN, nel suo acronimo inglese), come lui stesso ha confermato a
14ymedio. L’artista cubano ottiene così garanzie di residenza e libertà
creativa.
Si tratta del secondo scrittore che la città di Reikiavik
accoglie in questa situazione – nel 2011 fu concesso asilo al palestinese Mazen
Maarouf – e il secondo cubano ad essere accolto da ICORN. Prima di Pardo, fu
concesso asilo al poeta e narratore Carlos Alberto Aguilera, ex editore di
Diáspora(s) ed editore della rivista web InCubadora, oggi residente a Praga.
Questa rete di città, creata a metà degli anni novanta da Salman Rushdie –
allora protetto da Scotland Yard dalla minaccia che lo ayatollah Khomeyni gli
aveva lanciato contro –, Wole Soyinka e Vaclav Havel, tra gli altri, cerca di
aiutare e proteggere gli scrittori che non possono vivere nella propria terra
natale.
Pardo Lazo è nato a Cuba nel 1971 e si è laureato come
biochimico all’Università dell’Avana, pur avendo praticato anche il giornalismo
e l’attivismo sociale. Con un vasto lavoro come fotografo, ha sviluppato vari
spazi digitali, tra i quali i “taccuini” Boring Home Utopics e Lunes de
post-revolución. Sull’isola ha pubblicato le riviste indipendenti digitali
Cacharro(s), The Revolution Evening Post e Voces.
A febbraio del 2013, in seguito a una riforma migratoria, lo
scrittore è uscito dal paese e avrebbe dovuto rientrare prima che si
compiessero i 24 mesi, per non perdere la sua residenza a Cuba. Come spiega a
questo quotidiano, fu in quel momento che dovette “non tornare” e da allora, ha
tenuto conferenze sull’attivismo sociale a Cuba e la censura letteraria in
diverse università degli Stati Uniti.
Da pochi mesi è diventato membro dell’International Writers
Project dell’Università di Brown, dove ha anche esercitato come professore
ausiliario di Scrittura Creativa nel Dipartimento di Studi Ispanici.
Come ha ricevuto il blogger la notizia del suo asilo a
Reikiavik? Lui risponde: “Ero uno scrittore in esilio fin da quando mi trovavo
nella mia patria; pertanto, adesso dall’esilio lo sono già molto meno”. E
conclude: “Sono venuto fino alla fine del mondo per riunirmi con la memoria
intima e intimidatoria della mia Cuba sentimentale”.
Luz Escobar
(da 14ymedio, 24 settembre 2015)
Traduzione di Silvia Bertoli