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martedì 1 settembre 2015

Tempesta Erika: Cuba invia una task force di soccorso a Dominica per aiutare la popolazione


Tempesta Erika: il contingentamento medico cubano Henry Reeve, addestrato per il soccorso di emergenze ed eventi catastrofici, è stato inviato a Dominica in aiuto delle popolazioni colpite dalla tempesta tropicale
31 agosto 2015 18:33 - Valentina Ferrandello





Cuba ha inviato oggi in Dominica una spedizione medico-sanitaria e circa 1,2 tonnellate di materiali medici ed altri prodotti per aiutare le centinaia di feriti della tempesta tropicale Erika, che ha provocato più di 20 morti nella isola caraibica orientale.  La spedizione cubana è composta da 16 medici, epidemologhi, e personale  sanitario ma anche da 3 ingegneri edili e due ingegneri elettrici, affinchè possano aiutare non solo dal punta di vista medico ma anche tecnico gli abitanti delle zone colpite dal disastro della tempesta e dalle inondazioni provocate dalle intense piogge che hanno accompagnato Erika durante il suo drammatico passaggio a Dominica, passaggio previsto dagli esperti ma sicuramente non di questa portata che si è trasformata in dramma.



dominicana. Fra gli specialisti cubani inviati a Dominica, spiccano gli specialisti che quest’anno hanno partecipato alla lotta contro l’epidemia del virus Ebola in Africa Occidentale, ha dichiarato il capo d’equipe Norberto Ramos.  Il gruppo inviato è altamente specializzato nei soccorsi ed interventi di emergenza, fa parte infatti dei contingenti medici specializzati per le situazioni di disastri e gravi epidemie, il “Henry Reeve”, che ha prestato il suo servizio anche in Pakistan, Guatemala, Cile  e Nepal.  L’Henry Reeve, che porta il nome di un valoroso statunitense che durante la guerra di indipendenza si unì con i cubani, è stato costituito nel 2005 dal presidente Fidel Castro, con la missione di assistere le altre nazioni colpite da situazioni di emergenza e disastri naturali. Il Governo di Dominica  ha dichiarato che attualmente sono nove le zone del paese maggiormente colpite dal disastro e che risultano quasi isolate e di difficile raggiungimento anche per i soccorsi a causa delle torrenziali piogge che hanno provocato allagamenti  e frane con la conseguente interruzione dei collegamenti: in quelle zone, ancora, si cercano possibili sopravvissuti sotto le montagne di fango, ma la speranza è ormai debole.

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