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mercoledì 2 settembre 2015

Cuba. E' boom turistico interno. Prima dello sbarco Usa




Turisti cubani provano a pescare utilizzando un asciugamano da spiaggia a Varadero (reuters) 


Tra l'Avana e Varadero pullulano decine di migliaia di vacanzieri locali. Un fenomeno mai visto ma che potrebbe finire presto: il possibile arrivo in massa degli americani, quando cadrà il veto, rischia di far levitare i prezzi, diventati accessibili almeno per chi ha un attività privata. O parenti generosi negli States
Un boom turistico eclatante, e particolare. Perché i visitatori che come non mai stanno affollando Malecon o Varadero sono "interni", cubani. Il motivo è molto semplice. Con il possibile definitivo via libera al turismo dagli Usa, gli americani arriverebbero in massa. E i prezzi salirebbero alle stelle, a cifre verosimilmente inavvicinabili per l'utenza interna.

Castro e il governo aveva proibito ai suoi connazionali di soggiornare negli alberghi del loro stesso Paese sino al 2.008. Dalla caduta del divieto, sino ad oggi, l'industria dell'ospitalità ha quasi faticato a contenere la costante crescita da parte dell'utenza interna, salita nel 2014 a 1,2 milioni di arrivi annui, con un incremento del 23 per cento rispetto al 2013. Per il 2015, mancano dati ufficiali, ma singole località parlano di un ulteriore aumento dell'ordine del 30-35 per cento, saldo confermato nella sostanza seppur non ancora nelle cifre esatte dalle fonti governative.

Un fenomeno molto particolare, perché i salari medi dei cubani non potrebbero giustificare il boom nemmeno alle tariffe alberghiere attuali - stiamo parlando di un 15per cento della popolazione che va in vacanza, quota esigua per un Paese occidentale ma tutt'altro che risibile se si pensa al contesto. La spiegazione, secondo gli osservatori dell'economia locale è nella pratica, piuttosto diffusa, dei parenti della popolazione locale emigrati, i quali letteralmente pagano le permanenze in spiagge e alberghi a cugini e nipoti.



















I segnali della crescente ondata interna in lidi e hotel dell'arcipelago caraibico è la recente campagna, a cura della stessa televisione di stato, sui fondamentali di "etichetta" da adottare nei luoghi dove i locali vengono a contatto con gli stanieri: "Parlate a bassa voce, non fumate, non lasciate rifiuti in giro - recita l'adv -. L'auspicio è che gli ospiti, una volta a casa, possano dire di aver visto più che auto vintage e belle spiagge, ma che possano anche raccontare di quali buone maniere siano capaci i cubani".

Varadero è la località balneare n.1 del Paese. Là i turisti cubani sono numericamente il secondo gruppo per numero, battuti solo dai canadesi, rispetto ai quali sono però leggermente avanti a livello nazionale. "E frequentano anche gli alberghi di fascia alta - assicura Narciso Sotolongo, direttore vendite del gruppo Melia Hotels International nel Paese, la catena estera che rappresenta il maggior partner turistico estero per l'isola, con il 27 per cento delle proprietà totali. Il gruppo Melia ha ospitato quest'anno 80 mila cubani in tutte le sue location, circa il 35 per cento in più rispetto al 2014.

Cuba nel 2014 ha ricevuto 3 milioni di turisti stanieri, cifra record che ha ricevuto un ulteriore impulso, più 17 per cento, nei primi sette mesi del 2015. Gli americani, nonostante il divieto tuttora in atto, da tempo riescono a trovare il modo per raggiungere le agognate spiagge (uno è acquistare un biglietto a Toronto o alle Bahamas, l'altro è via mare). Ma in vista della possibile apertura delle frontiere, il flusso ha cominciato ad accrescersi, dai 91mila del 2014, ai, si stima, 150mila di quest'anno, complice anche il primo passo di Obama, che ha autorizzato voli diretti oltreché linee traghetto e crociere Usa-Cuba. La condizione però è che i viaggi di cittadini Usa nell'isola siano a fini di studio o di lavoro. E anche se sulla definitiva caduta del divieto pesa il blocco repubblicano al Congresso, la palese volontà dell'amministrazione che governa di non perseguire chiunque forzi il veto è già incoraggiamento sufficiente per molti.



"Uno dei goal della politica economica-estera del presidente è quella di iniettare moneta nell'economia privata cubana attraverso il turismo", spiega Richard Feinberg, esperto di Cuba, già consigliere di Bill Clinton.

Il boom del turismo interno sembrerebbe cozzare contro il buon senso e ogni qualsivoglia redditometro, in un paese dove il salario medio "di stato" della maggior parte degli abitanti è dell'ordine dei 20-22 euro al mese, anche se gli alberghi che fino all'altro ieri negavano l'ingresso ai cubani ora offrono loro pacchetti speciali - un po' sulla scia di quanto accade o accadeva nelle capitali dell'Est Europeo, dove l'ingresso a un museo o un taxi possono avere due tariffe distinte, per indigeni e per occidentali. Offerte attive in particolare d'estate, la bassa stagione internazionale. José Luis Perello, economista e professore di turismo all'Università dell'Avana è convinto che l'ascesa del movimento turistico interno è quasi interamente legato ai cubani residenti altrove, che spediscono denaro ai parenti consentendo loro non solo un tenore di vita più alto, ma anche di avere una base economica sufficiente a intraprendere e a far proliferare un business privato. Un fenomeno anche questo innescato da Obama, quando, nel 2009, eliminò il divieto per i 2 milioni di cubani-americani di spedire denaro verso il proprio paese, nonché quello di tornare a visitarli nell'isola.
Turisti cubani su una piccola imbarcazione a nolo


Altri economisti mettono in causa le riforme economiche di Raul Castro, che di fatto dal 2.008 ha dato il via alla costituzione di piccole imprese private. "E ora in giro per Varadero vedi più cubani che stranieri - racconta a Reuters Madeline Baro, una cubana in vacanza nella città. Madeline è sposata con un uomo di professione autista per una compagnia estera, e quindi relativamente agiato: anche questa è una delle possibiltà relativamente nuove per i locali.

"Con lo stipendio cubano base, non si potrebbe neanche sognare di avere una vacanza con famiglia qui", fa da controcanto Irenia Gomez Oviedo, di professione cassiera, che racconta apputno di aver potuto trascorrere due notti a Varadero, grazie ai soldi che le ha regalato suo padre, titolare di un'impresa privata. Anche così, hanno dovuto risparmiare un anno. Per due notti a 50 euro l'una.

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